I BAMBINI E IL LUTTO
“… ciò che siamo e la vita che
conduciamo sono determinati,
nel bene e nel male, dalle nostre esperienze
di perdita.”
Judith Viorst
Judith Viorst
La perdita in età infantile di una figura genitoriale o
affettiva importante rappresenta una delle esperienze più dolorose destinate a
segnare la vita di un individuo. E’ fondamentale dedicare al bambino un
adeguato conforto e gli interventi specifici di cui può necessitare in quel
particolare momento, per facilitare l’elaborazione del lutto negli anni
successivi. E’ ormai assodato a livello scientifico che l’utilizzo di un
supporto adeguato può fare la differenza nell’evoluzione di un buono sviluppo
psico-fisico.
In questo articolo dedicherò l’attenzione agli insegnanti che
hanno il difficile ma significativo compito di fronteggiare le reazioni emotive
e i cambiamenti di un alunno in lutto. E’ importante attivare un’adeguata
relazione d’aiuto insegnante-alunno in crisi per aiutarlo a gestire le sue
reazioni nel gruppo classe.
Seguirà una serie di indicazioni utili per gli
insegnanti in senso generale:
- Incontrare o parlare con la famiglia e con l’alunno prima del suo ritorno a scuola. Avere le informazioni giuste da parte dei familiari permetterà di preparare realisticamente il gruppo-classe in modo da consentire più adeguatamente possibile il supporto tra i pari. I bambini se appropriatamente preparati sanno dire parole giuste di conforto.
- Attivare dei gruppi di discussione in classe per permettere a tutti di esprimere le emozioni collegate alle proprie esperienze dolorose, permettendo anche domande rispetto alla tematica della morte. Questo argomento così impegnativo rappresenta un’importante opportunità educativa valida per l’intero gruppo classe, inoltre permette di considerare la classe un luogo sicuro dove è possibile parlare delle emozioni anche spiacevoli.
- Offrire un ascolto autentico essendo disponibili ad accogliere la storia raccontata dai bambini in lutto senza fornire giudizi o consigli. Imparare ad ascoltare in questo modo rappresenta un dono molto importante per i bambini addolorati dalla perdita, perché questo permette di percepire che l’insegnante è una persona sicura che sa offrire supporto.
- Utilizzare le attività artistiche adeguate sia per i bambini più piccoli che per i più grandi, in quanto solitamente amano esprimere se stessi attraverso i colori, la lavorazione della creta o altro materiale ancora che sia uno strumento artistico, affinché consenta di disegnare i momenti tristi, i ricordi, i desideri.
- Proporre attività ludiche che siano di aiuto a esprimere le emozioni. Un esempio di gioco è rappresentato dalla “scatola delle domande” che consiste nel fornire a ciascun alunno un foglio sul quale può scrivere delle domande riguardanti la malattia, la morte o il funerale. Le domande vengono inserite in una scatola dove verranno ripescate a turno e lette a voce alta, si apre così la discussione dando la precedenza alle risposte spontanee dei bambini per poi terminare se necessario col fornire risposte più adeguate.
QUANDO E’ NECESSARIO CHIEDERE AIUTO AGLI SPECIALISTI?
Il bambino come l’adulto in lutto può sperimentare delle
giornate più difficili ed altre più serene. Sperimentano emozioni spiacevoli
correlate al lutto, ma sono capaci anche di stare attenti in classe e di ridere
durante i momenti ludici. I bambini possono manifestare reazioni emotive sia immediatamente
dopo la morte del proprio caro che anche dopo diversi mesi.
E’ fondamentale cogliere i campanelli di allarme dei bambini
in lutto; come ad esempio quando i loro comportamenti si modificano per un
lungo periodo di tempo, oppure i cambiamenti di umore diventano drastici e
perduranti, o quando manifestano segnali di depressione, ansia, o
preoccupazione eccessiva. Inoltre, in presenza di disturbi del sonno che
influenzano l’attività scolastica (difficoltà nella concentrazione, problemi di
memoria legati alla fissazione di nuovi concetti o nel recupero di abilità
precedentemente acquisite) con conseguenti e prolungate interferenze
sull’autostima può essere molto utile invitare i genitori a consultare un
professionista per avviare un percorso di natura psicoterapeutica.
Dott.ssa Nicoletta Baldacci
Psicologa-Psicoterapeuta
orientamento cognitivo-comportamentale
terapeuta EMDR.
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